L'arte è imitazione.
Rimodulazione di storie già vissute, immagini già viste, suoni già sentiti.
È lo sforzo di esistere nell'apparire.
L'appagamento del "diverso".
Non strumento di catarsi ma mezzo per sentirsi parte di un insieme, o per apparire un singolo, che rappresentano un po' la stessa cosa.
Essa non può riempire il vuoto dell'esistenza umana con umano linguaggio.
E la libertà?
Essa non è condizione della mente perché la mente non è mai libera.
Nessuno di noi lo è se non nella consapevolezza di rappresentare la miliardesima parte di un essere in continua evoluzione, che esiste da migliaia di anni e cosparge il nostro pianeta. Un unico essere "liquido" tanto esile quanto distruttivo chiamato uomo.
Siamo solo il frutto di millenni di parole e la nostra vita non è altro che una continua, silenziosa, impercettibile, tanto istintiva quanto infruttuosa ricerca del senso dell'esistenza.